lunedì 19 luglio 2010

LETTERA DI PRESENTAZIONE ALLE AUTORITA'

In data 10 Maggio 2010 in Roma si è costituito lo SNIASS Sindacato Nazionale Intermediari di Assicurazione.
Rispondendo
• alle crescenti richieste della categoria e alle preoccupanti situazioni del mercato;
• all’incalzare del disagio manifestato dai consumatori,;
• alla difficoltà del comparto nell’applicazione ed all’adempimento delle nuove normative in vigore ma anche al recepimento delle ulteriori normative Europee;
• alla equivoca circostanza per cui le Imprese di Assicurazioni preferiscono pagare le multe comminate dall’Isvap (Istituto di Vigilanza delle Assicurazioni Private) e dall’Antitrust piuttosto che regolarizzare le proprie posizioni nei confronti degli utenti e degli intermediari.
Rispondendo
• all’impoverimento progressivo e preoccupante degli intermediari ed in particolar modo per quelli operanti nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia;
• alla ricerca di uno stato di diritto di circa 300.000 imprenditori iscritti nella sezione E del Registro Unico degli Intermediari che legano i loro doveri al Nuovo Codice delle Assicurazioni del 2007 ed ai successivi regolamenti ed i loro diritti a normative contrattuali riferite al Regio Decreto del 1937;
Rispondendo
• Ad un mancato rinnovo del contratto Agenti ferma all’Accordo Nazionale Agenti 2003 e quindi totalmente obsoleto nei confronti delle innovazioni apportate dalla Legge 40 (cosiddetto “decreto Bersani”)
• Allo squilibrio inaudito, prevaricatore ed anticostituzionale nella mancata applicazione del diritto dei lavoratori nei casi di contenzioso tra Intermediari ed Imprese;
è stato promosso lo SNIASS che riassume le sue ragioni nel motto “ Intermediari liberi per orientare le scelte degli assicurati nel mercato delle tariffe delle società di assicurazioni”.
La nostra è una organizzazione federativa regionale e già l’entusiasmo raccolto nella prima convention tenutasi in Roma lo scorso 26 Giugno è stata foriera della nascita delle prime sette delegazioni regionali.
Abruzzo ; Campania; Lazio ; Marche; Puglia; Sicilia; e Toscana oltre che le nomine ad interim per
tutte le altre regioni.
Il nostro sito internet www.sniass.it in pochi giorni ha raccolto circa 1000 visite e le adesioni formali allo SNIASS sono in continuo aumento.
Sappiamo che le aspettative sono molto elevate ma abbiamo idee chiare, semplici ed una grande volontà operativa. Instancabile il nostro percorrere l’Italia per raccontare questa nostro progetto e per raccogliere i suggerimenti , le istanze, le difficoltà di tutti gli intermediari.
Condizioni di Polizza con clausole che compromettono la libertà del consumatore di poter scegliere di cambiare il proprio fornitore di servizi – Impresa di Assicurazione – ponendo l’intermediario nella indecente condizione di dover offrire tali clausole pur di ottemperare alle strategie della Impresa Mandante.
Infatti le Compagnie sono solite depositare ai competenti organismi di controllo diversi prodotti aventi applicazioni normative e tariffarie differenti tali da indurre il controllante a ritenere che vi sia il pieno rispetto delle normative in vigore, per poi offrire alla vendita, attraverso gli intermediari, solo quei prodotti con normative più convenienti per la Impresa Assicuratrice.
Nel migliore dei casi ci troviamo di fronte alla opportunità offerta agli intermediari di vendere i diversi prodotti ma con incentivazioni economiche (“aliquote provvigionali” ) talmente differenti che favorendo il contraente/consumatore vi sarebbe il suicidio economico e finanziario dell’intermediario /imprenditore stesso.
Condizioni di “esercizio” con obiettivi produttivi talmente elevati, specialmente in un mercato in difficoltà come quello degli ultimi anni, che inevitabilmente finiscono per diventare un salasso per il consumatore che, al di là delle firme sui moduli di adeguatezza, (quanti leggono realmente tali modulistiche prima di sottoscrivere?) spesso viene indotto all’acquisto di servizi totalmente inadeguati alle esigenze.
Perché l’intermediario si compromette a queste politiche aziendali scellerate? Semplicemente per salvare il proprio posto di lavoro, la propria impresa, la propria famiglia. Infatti benché il contratto ANA 2003 non contempli il caso di scioglimento del rapporto a causa di “scarso rendimento” con l’inserimento della possibilità per l’azienda della revoca “ad nutum” si è di fatto aperta la frontiera della dismissione dei portafogli agenziali (ed ancor peggio accade per i liberi intermediari iscritti nella sezione E del RUI privi di adeguati diritti) .

Dismissioni di servizio assicurativo da parte di talune Imprese di Assicurazione solo in alcune zone d’Italia (nel Sud) e solo per taluni prodotti (RCA, per altro obbligatoria) con contraenti/consumatori che vengono assegnati ad agenzie distanti centinaia di chilometri da quella in cui avevano originariamente sottoscritto il contratto producendo inevitabili disguidi e disagi tali provocare la scopertura assicurativa di utenti che non pagano il premio dovuto perché non sanno più a chi debbono pagare.
Perché queste imprese non hanno il coraggio, o il dovere di riconsegnare l’autorizzazione ad operare ?
In una Italia che sente la necessità di creare un sistema di sussidiarietà orizzontale; forte, strutturale, libero e incentivato, questi atteggiamenti finiscono per creare fratture nelle economie locali sempre più elevate ed evidenti.
Forse che lo Stato dopo la Banca del Sud debba dar vita anche alla Società Assicuratrice del Sud?
La legge della giungla. Il più forte vince sul più debole.
Il problema del “giusto processo” e quindi anche dei tempi dei procedimenti, non è certamente riferibile solo alla nostra categoria tanto è che nel calendario del dibattito parlamentare, politico e delle forze sociali, occupa un posto di primo piano.
Tale esigenza è ancora più ragionevole e provoca ingiustizie ancora più evidenti quando il contenzioso vede contrapporsi “colossi economici” come le Imprese di assicurazioni e “piccoli imprenditori” come gli intermediari di assicurazione.
E la famosa MAXI MULTA comminata alle Imprese di Assicurazione? Che fine ha fatto? Chi ha versato quanto dovuto? O forse vogliamo ripetere la farsa delle tasse versate dai cittadini sulle polizze auto (FVS) che finiscono poi nelle tasche delle Imprese stesse che gestiscono il servizio.

Esiste la possibilità di dare un impulso virtuoso al sistema tale da avviare un processo di regolarizzazione del sistema stesso. Esistono già delle regole che indirizzerebbero il mercato in una direzione di maggiore trasparenza e di ri equilibrio degli interessi in gioco. Esistono già.
Basterebbe soltanto che gli organi di controllo fossero liberi di fare il loro lavoro.
Basterebbe che il garante per la Privacy fosse messo nella condizione di intervenire drasticamente nei confronti di violazioni gravi e ripetute.
Basterebbe che il garante per l’Antitrust sapesse che le multe da lui comminate siano adeguate e soprattutto onorate dai trasgressori.
Siamo certi che questi organismi funzionano ma hanno bisogno di maggiori strumenti per fare meglio.
Un semplice esempio. Sapete quanto costa ad una Impresa di assicurazione non inviare un intero flusso dei dati dei sinistri mensili?
Una sanzione “forfettaria” di € 30.000,00 al mese. Poco più del costo di un dirigente, un paio di funzionari e quattro dipendenti (staff di una Impresa di “cartello”). Ed allora perché inviare il dato? E’ più facile pagare la multa. Non sarebbe opportuno, ad esempio, applicare sanzioni ben più onerose nei casi di reiterato atteggiamento inadempiente?
Se un intermediario non presenta alla sottoscrizione un modello 7a/7b ad un cliente, riceve una multa pari a € 1.000,00 per ogni singola mancanza. Perché per le Imprese si utilizza il “forfait”?

Ci sono le regole già in essere (certamente migliorabili), ci sono gli organi preposti; ISVAP, Banca d’Italia, Antitrust, Privacy e Ministero, ci sono le normative europee ancora in attesa di essere recepite e normate sul territorio Italiano.
Iniziamo da qui.
Il resto potrebbe arrivare di conseguenza.

Questo è il nostro impegno, questa la nostra filosofia.
Accanto agli intermediari liberi di poter dare una professionalità riconosciuta e riconoscibile nel mercato, a beneficio delle loro piccole imprese e dei consumatori, sollecitando e collaborando con gli organismi preposti.

Guardiamoci intorno. In Europa molte di queste cose già sono realtà.

Il Presidente
Maurilio Traetto